Sono molte le aziende che nell’ultimo anno si sono chieste se e come entrare a far parte delle piattaforme sociali come Facebook™, Twitter™ o Youtube™. La maggior parte di esse però non è pienamente consapevole di quale sia la natura del rapporto che lega la loro attività ai fruitori del mondo interattivo del Web 2.0.
Social Media Marketing, a cura di Guido di Fraia, tenta di rispondere a questo quesito, e già all’inizio esordisce con un paradigma decisamente innovativo: “[...]la rete e i social media non sono canali che l’azienda può decidere o meno se utilizzare per fare comunicazione e marketing. Social media e auto comunicazione di massa costituiscono una rete all’interno della quale ogni azienda attiva sul mercato è già certamente presente. Anche se non ha fatto niente per esserci. Ogni azienda c’è in quanto oggetto delle conversazioni spontanee che costantemente si producono tra i circa due miliardi di individui che popolano la rete globale [...] c’è negli apprezzamenti o nelle critiche che un blogger esprime in un post, [...] c’è nelle pagine che i fan hanno spontaneamente aperto in Facebook o nelle foto dei prodotti che altri hanno appeso su Flickr™. C’è nei profili che i dipendenti hanno costruito e condiviso all’interno dei network professionali come LinkedIn™; c’è nelle news dei media tradizionali, ri-mediate dalla rete [...]”
Le aziende che non sono presenti in rete comunicano comunque qualcosa ai propri clienti e ai propri stakeholder: la propria assenza!
Il consumatore dell’era del Web 2.0, che viene spesso definito ConsumAttore o Prosumer, proprio perché ha smesso di fruire passivamente i contenuti e ha iniziato a produrli, commentarli e giudicarli, si aspetta di trovare on-line l’azienda, sulle piattaforme di social networking, o di video-sharing, ma si aspetta anche che la comunicazione sia interattiva, condivisa, focalizzata sull’utente e sulle sue aspettative: secondo una ricerca condotta nell’estate 2009 in Inghilterra, che ha coinvolto mille utenti di Facebook™ e Twitter™, il nuovo tipo di utente, che utilizza la rete per informarsi, cercare notizie e pareri di altri Web users per portare a termine scelte ponderate, esige che le aziende rispettino le regole (non scritte) del gioco e che non utilizzino le bacheche per inserire continuamente messaggi pubblicitari autopromozionali ma per capire meglio i propri clienti o per informare i consumatori su particolari offerte e sconti.
Il nostro consiglio è quindi quello di farsi aiutare ad elaborare la migliore strategia di marketing possibile, che integri l’utilizzo dei social network e delle piattaforme di file o video sharing tenendo ben presente cosa l’utente si aspetta e cosa invece deve essere assolutamente evitato. Il servizio di consulenza di FuturE-Shop™ sarà in grado di fornire tutte le informazioni al riguardo e di studiare caso per caso le possibilità e le alternative migliori per far sì che la vostra azienda sia nella rete.